mercoledì 25 marzo 2020

STEP #01 BIS/#02

STEP 02/01 bis

Per poter tracciare una storia del nostro termine "retroazione" dobbiamo partire dalla sua traduzione in lingua inglese, cioè dal termine "feedback", termine con cui ha origine il concetto.

La parola nasce dallo scienziato inglese C.J. Maxwell, nel 1868, che studiando i sistemi automatici nota la loro capacità di autocorreggersi grazie al ritorno di informazione, anticipando un concetto ripreso poi 70 anni dopo dalla cibernetica.

La parola feedback è composta da una parte verbale "feed"= immettere,caricare,alimentare, e una parte avverbiale "back"=indietro, il cui significato letterale è quindi "alimenta indietro". Sorge quindi immediato il vedere come letteralmente descrive un qualcosa che è in grado di alimentare e regolare un qualcosa che è già avvenuto, arrivando quindi al concetto di circolarità.

Il termine nasce da un'ambito tecnico e scientifico per poi spaziare in moltissimi altri come ad esempio nella psicologia sociale, dove si parla di retroazione a proposito dell'adeguazione spontanea del proprio comportamento in relazione alle informazioni che provengono dal comportamento altrui.
Fino ad essere utilizzato nella vita quotidiana. E' fondamentale per ognuno di noi ricevere continuamente feedback dal mondo che ci circonda per sapere se ci stiamo comportando nel modo corretto e per capire dove commettiamo errori per poterci migliorare, può infatti rafforzare o portare a modificare un nostro atteggiamento o un comportamento in merito a una specifica circostanza.
Nel linguaggio comune l'espressione inglese viene quindi usata come sinonimo del concetto di "risposta a uno stimolo".
Nella vita di tutti i giorni, saper cogliere i feedback ci permette dunque di mantenere una mente aperta, dinamica e disponibile ad affrontare cambiamenti improvvisi.

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STEP #24

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